scrivo i miei appunti, e poi li rileggo dall'interno, cosi come nessuno può.vedo le pareti da dentro, gli affreschi,le chiazze, le crepe,,,vedo le bugie,la pena,la voglia, la passione,le carezze,vedo i baci dalla parte dei denti e ammiro un disastro e la meraviglia e poi ci metto la musica che interrompo quando leggo i commenti e per nient'altro,la metto per rubarci le emozioni che portano dentro mai ripetute o noiose e magari per sorridermi, non manca niente qua. solo a me sono totalmente chiaro, leale .stanotte dita tremanti e cuore matto e voglia di piangere se servisse..capita poco,e quando capita spero di aver sempre una tastiera sotto,per dirlo e allontanarlo da me,come adesso, 03 e zero tre (zero, tre ...se li saranno giocati questi, stronzi)perchè dopo dimentico ,e ricomincio da un punto diverso ,diversamente eccitante forse...,ma che sia altro pulsante. dimentico quello che passa,che sento e poi le parole ,vedeste,vomitate da uno stomaco vuoto dove dovrebbe esserci sazietà ,lettere ,una dietro l'altra e l 'inizio sempre diverso dalla fine,questo si comprende se si legge sapendolo ,ogni post è spesso due momenti inizio e fine, e spazi in mezzo non ce ne sono , cosi come non ne hanno i pensieri,sono in fila, soldatini disciplinati per un'ordine/legge, il primo delle volte non conosce
l 'ultimo,conseguenze piuttosto ,artefatte o succedute e io in mezzo a chiedere e chiedere dove e come a comprendere le cose e le frasi zingare di uno dei tanti .e poi ancora stasera lontano dai pensieri buoni,e ancora fuori e c'è freddo nelle ossa e intorno
copriti m'ha detto,le coperte a napoli erano le puttane,lo disse un albergatore prima di darci le camere , e lei non è di napoli, poi vedeste le braccia stanche sulla scrivania ,vedeste le mani ballerine e rotte,unghie corte , dita sottili,nessuna manicure e sotto una cicatrice e certe linee indefinite,corte che spero siano tutte stronzate ,poi stasera ,vedessi ,stanotte, buio e sporco di altri letti muti testimoni di accogliente maschilismo pubblicizzato per corridoi .tutto questo e tantissimo altro per l'ennesima notte che tiene su un pensiero cosi:
"spiacente,mi sfiancherò per un momento di quiete."
quetar, l'eufemismo.