Quotidianità

un blog dedicato

lunedì 18 luglio 2022

si diceva un blog dedicato

e resterà quello dedicato quetar che dedica e persevera per quanto quest 'ultimo aggettivo sia cosi odioso s.

domenica 15 luglio 2012

sei una delusione e poco altro per niente piacevole

mi pare tu mi abbia impedito di vedere il tuo profilo su facebook avresti dovuto immaginare che possa aver piu di un profilo e contattarti con un altro per dirti quanto possa essere deluso ma non da questo tuo stupido atteggiamento ma per altro , che non ho mai discusso ne magari avrei potuto o duvuto ma sai , io pensavo ci potesse essere un contatto , minimo minimo ma non hai voluto neanche quello ormai hai deciso di dedicarti alle tue cazzate da ..com ' era ? " comunistella del cazzo" :) ti lascio questo messaggio su un blog che t' ho dedicato perchè quando lo facevo , ci pensavo ed ero contento di farlo come sono contento che quando e se ci capiterai ci troverai questo filo di delusione per ciò che hai fatto e che la tua stupida testolina ti ha suggerito di fare chè stupida sei

lunedì 14 febbraio 2011

tuffi

che strano scrivere qua,
suona lontano , ovattato
come da e per un altro mondo
un mondo che c'è ancora, che di fondo è lo stesso
quello su cui mi muovo con un'agilità
un'agilità che non è mai la giusta

quetar... su gmail, dove ho le foto .

martedì 13 gennaio 2009

venerdì 28 novembre 2008

quetar , all orizzonte di un'altra dimensione

da adesso non arriverà più nessuno tra queste pagine dedicate
chi era la musa di ogni rigo
di ogni post
di ogni pensiero scritto tra queste preziose pagine
mi ha chiesto di cancellare quetar
e io che non avevo scelta
l ho fatto
l ho spostato
e l'ultimo post
questo
avrebbe le lacrime dentro
se servissero a tenerlo a galla a
ancora un solo giorno
uno solo.

mercoledì 5 novembre 2008

scrivere qua mi da la libertà che altrove non ho se non so se vorrei

quando torno qua , molto si riveste di luce
di musica di ieri con le note un po sbiadite
quetar è un qualcosa oltre
non sopra ne al lato
ma su una dimensione diversa
semplicemente
ci arrivo da poco lontano
da una realtà cosidetta virtuale
ma cosi vicina a ciò che sono
che spazio e tempo si confondono nello stesso momento
confusione che non detta ne regole ne bisogni
un caos senza ordine ma non disordinato
questo è sempre stato un luogo di quiete
dove il rispetto nella forma più discussa e pura
trova il riscontro e la pace
dove arrivo coi pensieri più belli
e dove lascio le impronte più nitide
dei percorsi di cuore e mente.

lunedì 15 settembre 2008

la musica tra un battito ed un altro sa di infinito

per questo dicevo,altrove che cancellare ha dell'insano,
qua resta tutto poi, tracce,onte, macchie e coraggio
e torno ,per cercare nulla e trovo quasi tutto
quetar ,quetar
il blog dedicato
perchè questo è sempre stato
ora pero vola sui ricordi con l'eleganza di un vecchio falco
e passeranno gli anni forse, o meno
pero io non lo lascio, non lo perdo
perchè avrà e avrà avuto
il vestito di luce più luminoso
o il più acceso.

martedì 6 maggio 2008

le vibrazioni di un'eco

c'è un momento tra il creduto e il detto
o tra il sognato e la sveglia
che dura un tempo indefinibile
che resta un po dopo
lascia una scia sempre più labile di sorrisi
fino a lasciare il posto al suono di una porta che sbatte
e dopo alla sua eco.

lunedì 5 maggio 2008

quetar come il cuba libre

c'è si il sole,ma come timido
questo maggio sa di strano
e non che non conosca i perchè
e sono diversi ,ovviamente
il bello , il sangue e i giorni scritti
tutto mischiato dall'alchemica megera dell'inquietudine
chi sarei se mi tirassi indietro
o meglio,cosa sarei
so quello che sono e non quello che sarò
e per tutto avrei giustifiche,tutte vere
è solo il credermi a cingersi di dubbi le tempie
dirò e farò di tutto ,lecitamente e discutibilmente
ha! ha! ha!
è che c 'ho solo questa di vita
mi piacerebbe ricordarla coi baci

lunedì 28 aprile 2008

dopo tante parole altrove

Ci sono gli stessi miei occhi stanchi, che col sonno rendono il massimo sognando luci che non abbagliano, suoni che non stordiscono, immagini che fatte con uno a l'altro elemento diventano l'altra realtà che finisce con l'alba.
Ci sono le braccia stanche ,adagiate sui tasti ,testimoni silenziosi di parole diverse che ,senza la forza per muovere le dita ,abbracciano le idee più segrete .
Le gambe sorreggono sapienti e forti tutto il carico che una mente può partorire senza pensare al crac previsto da pesi e misure sempre più importanti.
I piedi che portano lontano da tutto questo per salvarti la vita, e che e a cui affidi ciecamente la bussola mezza rotta della consuetudine o della correttezza.
Lo stomaco, la dove intorno c'è lo scelto che non avresti voluto ,potendo scegliere ,ma che non ci sarebbe stata sapienza conoscendoti .
E se rimane spazio tra tanta confusione resto io ,spettatore e attore di tutta questa finzione che finisce sul palcoscenico , sperando in un mio...
almeno in un mio applauso.

sabato 26 aprile 2008

notimetolose: un brutto ricordo o un vizio assurdo?

un vizio se un vizio è piacere
un vizio se s'intende adesso
un vizio se cadere è rialzarsi
un vizio se chi proibisce non sei tu
un vizio se chi proibisce ha ragione
un vizio se forse nasconde estasi
un vizio se non te lo scordi
un vizio se non ti giudichi
un vizio se non ti ci abitui
un vizio se non vai via guardandoti indietro
un vizio se non riesci ne vuoi farne a meno
un vizio se altro non è che una piacevole schiavitù

l'assurdo è un'amplificazione non discutibile di tutto questo

lunedì 21 aprile 2008

comunque c'era un sorriso triste

quando la vidi .
e comunque rimane un brutto ricordo
l'ho sempre pensato comuque
me lo dicevano anni e anni fa
e comunque chiudevo le frasi in quel modo
cosi odioso ,cosi imperativo senza urlare
comuque andassero le cose
che avrei voluto comunque
cancellare col tempo e i bei ricordi
la colpa diffusa dall'amore ,credo
comunque nobile, d'onore
che comunque ho calpestato coi piedi disegnati
tatuati di forme di cuore
comunque per terra
dove finisce un uomo e dove inizia l'infinito
comunque ignoto mai agognato
se non per vigliaccheria e noia
comunque scelte degli altri inconsapevoli vittime
dell'ultima bestemmia comunque mai avverata.

mercoledì 16 aprile 2008

la pelle e gli occhi

credo ci sia dell'amore nello scriversi cosi benevolmente
in un posto come un blog dedicato
a chi, poco importa a chi legge,
di contro è rilevante per me
addirittura indispensabile
quetar è questo
lo è sempre stato,
come la siesta,ma senza dormire
o come il caffè delle dieci
assolutamente con
o come una mail letta o scritta
che vale uguale
d'un fiato e poi riletta
per comprendere le virgole e le pause
per raccogliere quello che si spera sia andato perduto
durante il primo passaggio veloce veloce.
o che si spera di aver trasmesso veloce veloce
e cosi , vicino agli occhi belli del dedicato
lasciare un'impronta di oggi
un appunto , dei più importanti
un'eco in musica elettrica di pelle d'oca
che beata l'oca,per i brividi
che io mi chiedo se s'assuefa.

sabato 12 aprile 2008

"vedi cara" F.Guccini

 

Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

martedì 1 aprile 2008

imposizioni e cerume

una volta una donna mi disse:
" anch 'io voglio imporre la mia musica a chi passa dal mio blog,mi spieghi come si fa?".

perchè la musica in un blog accompagna, veste, trasporta
la mia musica è per me, per cantarmi l'ultimo post
che riletto e riletto si fonde con quelle note scelte

il cerume sono le ali che nascono istintivamente durante una costrizione
prescindendo bellezza e armonia indiscutibili ,anche di grandi opere.

sabato 29 marzo 2008

Defibrillazione

per una sola parola
un messaggio , una mail
ancora dura e sono qua sulla tastiera
che li trasmetto
battiti veloci veloci
la musica diventata sorda
o forse io
tac tac tac violenza sui tasti
vibra tutto
errori , senza guardare dove,come succede
ancora e ancora
...
finito..
accelerazioni inconsuete
improvvise e vitali.

mercoledì 12 marzo 2008

ho desiderato non desiderare

Prologo di un post ed epilogo( SI SPERA) chiamato rimpianto

commento anonimo

questo è un commento maleducato, che non legge prima di parlare.
per esempio sarebbe stato bello non trovare più niente qua o meglio - niente del passato, mesi d'autunno con tante cose in testa (la mia), tornarequa e trovare bianco per lì, un segno per dire ok spugnetta e sgrassatore. per esempio so di un senso di disagio che nella presunzione (ne ho sì) potrebbe sentire quetar in questo passaggio veloce veloce. o almeno a quetar sì gli trasferisco il mio perché davvero qua è bello insomma il titolare ci lascia le orme no?, è che c'è una parte antica che stona tutta davveero non so se si può nella realtà, io chiudo gli occhi e cancello le cose vecchie e faccio finta che non ci sono. poi sì quetar pensa, viltà. e quetar pensa quello che senti giusto, e io lo stesso con me. insomma non toglie niente a quetar e neanche al mio di sangue. ci devo fare i conti ogni giorno e insomma, un passaggio di corsa che per una lunga catena di "cose" è l'ultimo. cioè, last, non latest. proprio last. aprile porta l'ansia, maggio cose nuove, luglio caldo e coscienza, agosto gli abbracci sotto il sole. il freddo fa schifo sempre. spero nel meglio per te, giuro col cuore. ciao
/:::via


considerevoli considerazioni

Ho desiderato estrarre dalla schiena i pezzi di cristallo di storie inventate
ho desiderato succhiare,per una sete insaziabile
il sangue dalle dita ferite dalle spine delle rose
ho desiderato quello che non potevo confessare e altro che ho confessato
senza che questo cambiasse lo stato delle cose
e del mio tempo
che continua, sordo ,cosi come è stato concepito
evolvendosi con lenta risoluzione aldilà della mia volontà e delle mie forze
incosciente e volubile come la migliore delle puttane.
Ho desiderato non assistere alla mia vita
specie nell'ultima parte fino ad oggi
ho desiderato,per questo e per altro, viverla scegliendo continuamente
privandomi con coscienza e accettazione della bellezza della sorpresa
per un equilibrio ,che proprio per questo ricercato, labile e dinamico.
I desideri sono spesso pensieri clandestini, da scacciare a pedate nel culo
prima che diventino realtà e, conseguentemente a leggi d'uomo, rimpianti!
Cuore e mente cercano e trovano tregue
s'accordano saggi
ma è cosa di sopravvivenza
perchè per quanto banale e prevedibile
non se ne scorge per poca saggezza, la tempistica.

venerdì 7 marzo 2008

"le vie dei colori" baglioni

tra tant'altro cerco di mettere a fuoco
scriverlo e dimenticare i pensieri dei colori
domani è l 'otto, il mercato si sveglia presto
domani si vendono i fiori coi mille colori
e le mimose tutte gialle e col verde sotto
io ieri pensavo ai colori di domani
ne scrivo oggi cosi scordo e passo al nove
quelli che sento sono bianco, rosso ,nero
il nero infinito del buio e della morte
il rosso passione e sangue e cuore aritmico
il bianco indefinizione assoluta e purezza

via,appunto

lunedì 3 marzo 2008

l'utopico riscatto del tempo per strada

per riaverlo,calcolerei,se potessi e non ne avessi paura
il tempo delle attese
perchè la paura è dentro e per quel tempo e non per quel modo
In definitiva e per me
attesa e atteso è paura spesso
il raro resto piacevole usa strade più colorite
vicino al mare o di campagna
mulattiere coi rovi ai lati
che mordono gentili i polpacci
che non trovi nella guida michelin
che, quasi l'erba al centro non è conseguenza
ma un'arteria vitale
per questo ,pensandoci ,preferisco la mountainbike.

sabato 1 marzo 2008

NON farei UN post su sanremo Ne SU una canzone



venerdì 29 febbraio 2008

D'amore

cosi , il meteo sul mio desktop suggerisce 16 gradi e sole



e si ricomincia magari

m'ero scordato di quanto era bello qua
oggi le ginocchia affondavano quasi senza fatica
eppure un acido si sentiva scorrere lento lento
m'ero scordato del passeggio di tante persone lungo un lungo lungomare
e di sorrisi estranei, per la verità ,non sempre femminili



Ma sapere dove andare
è come sapere cosa dire
come sapere dove mettere le mani
e io non so nemmeno se ho capito
quando t'ho perduta
qui fioriscono le rose
ma dentro casa è inverno e fuori no.


e casa magari è un blog
pensavo , tra le cuffie di un lettore mp3
pensavo alle solite parole
a chi mi vorrebbe muto,
a chi mi vorrebbe migliore
a chi magari non mi crede
a chi magari fa pure bene
e a chi mi vorrebbe semplicemente diverso

oggi ho concluso che:

per favore, andate a fare in culo?
e con quel "per favore" cosi sentito
mi si potrà accusare di essere stato scortese ?

giovedì 28 febbraio 2008

setteparole?

Avete sempre dei blog così strani...
io che mi muovo a stento nel mio, e neppure troppo bene, penso sempre che il mio commento non arriverà e forse non lo leggerai. Ci provo sempre però e te ne lascio uno in tre punti:
1) non tutti capiscono tutti e la comunicazione intima-pubblica a volte diventa difficile. Quindi, perdoniamoci a vicenda
2) Ho occhi normali e pensieri strani, a volte belli a volte brutti, ma mi piace leggere e interpretare i pensieri altrui, senza giudicare e senza lasciarmi condizionare.
3) Perché sei così ondivago con i blog? Sempre sospeso tra questo desiderio di esserci e andare via, fra la curiosità e l'indifferenza, tra la voglia di aprirti e quella di non lasciarti scoprire.Secondo me (e non ritenerlo un consiglio, non mi permetto) dovresti seguire il momento, senza forzarlo.
Oggi, domani, il blog...forse sono soltanto parole, dopotutto.
UN saluto. Setteparole



Come vedi , i commenti non si perdono mai del tutto, anche se magari letti e ricommentati con piccole differite spazio temporali:

Ondivago, mi piace, ma come illogico, che sembra, prima di essere
perchè , ci sono i perchè di tutto ,e nella logica ,seppur stralunata, esiste un percorso continuo e obbligato.

I blog, già, ci sono lucchettati, moderati, segreti ,pubblici e ovviamente i miei.
Che come quelli di ognuno assolutamente personali, anche se qualcuno se l'è definito "niente di personale", mentendosi consciamente e per un minimo percettibile.

difficile mi piacciano a fondo, esiste sempre un neo, che se non abbellisce storpia
e spesso è finto per piacere,provocando la seconda ipotesi.

Sta, nella bellezza ,un punto di diversità meno audace e magari riproposta e ,o inflazionata e per questo dannoso o perlomeno conturbante.
Ma è leggere il bello che dovrebbe cedere il passo al bello di leggere ,e il piacere al piacere di scrivere .

Non sono regole dettate , ne seguite, ma magari alchimie naturali di un essere, ed essere è più di starci,insomma, diventa difficile scriversi,quando ci si guarda intorno prima che dentro.

Setteparole, certe luci m'abbagliano e altre mi completano
quetar è la ricerca di queste radiazioni .

lunedì 25 febbraio 2008

ammirazione e quetar,stesso letto

Si può chiedere, ascoltare, raccontare. Le risposte autentiche sono quelle che scopri da te. Un saluto @MA

traparentesi.myblog.it

è la differita tra la domanda e la risposta a renderla efficace,prima che autentica.


è difficile trovarsi dentro lo stesso dolore, sotto la stessa gioia?
è difficile formulare domande senza interessarsi delle risposte (?)
è difficile cercare insieme la stessa risposta (?)

camminarsi a fianco, in direzioni opposte è un modo per guardarsi negli occhi, avvicinarsi, incrociarsi e lasciarsi indietro.
guardami negli occhi ancora, e rallenta il passo, ché averti vicino è saperti già alle spalle.

vorrei sentire almeno il vuoto: la possibilità di un pieno. invece è niente: la certezza del nulla.
ah, sorpresa (?)
sono ancora le stesse le parole che soffri: chi è a non cambiare?
tu (?) o loro (?)
già: tu con loro (!)

sbava lumaca!


By cvetaeva


fossati(ancora) : difficile non è volare contro vento ma salire su nel cielo e non trovarci niente.
e poi ho letto ancora di camminarsi vicino :
"un fiume in secca e uno in piena
scorrono pur sempre nello stesso letto"

infine si, le parole e me, cambierei per chiunque,per qualsiasi cosa, m'hanno detto "ottantenne" , e poi che porto bene i miei anni, sapessi almeno dove.
io cambierei si,voce dal basso della mia alta autostima ,ma le parole cambiano senza mutare , stargli dietro è ,come dire,,, arduo?
difficoltoso attratti,specie nei giorni di ottantenne.


non cercavo compagnia
credo sia l'ultima cosa che cercherei mai (roba di dna da orso?)
non vorrei - volevo neanche essere compagnia boh non so.
vorrei e volevo e non vorrei e non volevo un mucchio di cose e non si incastrano bene con quelle di quetar, mi chiedo se si incastrano con quelle dell'uomo quetar a parte.
tu sei tante cose, come tutti spesso, me compresa. ti ricordi gli equilibri quelli strani che si reggono sui pezzi di vetro già. non tengo alle apnee e non o chiederei mai a nessuno e sì che ci perdo molto. è che poi ci sono le cose, quelle senza punti di vista e pensieri, le cose nude crude che non cambi coi voglio vorrei volevo, potrei fare i capricci di nuovo o anche tu dirmi cose e qui mi sembra tutta una resa dei conti e sbuffi e mi schiaccia tutto sai come qualche settimana fa, e come si sopravvive? non sono una toppa te neanche e c'ho una lavatrice pronta da stendere di là cazzo. ops. quando facciamo l'amore io e te?
/miralanza



non cercavo compagnia
certe mattine sveglia alle sei
colazione al bar, prime battute sul tempo e sul sapore del caffè
poi a casa, zainetti, e caffè veloce veloce
un passaggio dai nonni e comprare finocchi
un altro caffè in banca , sempre di corsa
e poi a scuola, o davanti , a parlare coi papà
bla bla bla...
ho ho paolo
un meccanico economicissimo cosi risolvo un rumore sulla y
15 euro( lo dicevo io)
dopo pranzo sverrei sul divano ma il cane rompe
il caffè delle diciassette, perchè il the non piace tanto qua sotto
un'occhiata , l'ennesima ,alla posta , risposte veloci cortesi
e invece il tempo per scrivere magari lo trovo
lo ritaglio, lo rubo
che ,come un nemico codardo ,avanza sempre meno
ma è quasi buio, d'estate un giro in bici,ma l'inverno congela tutto
devo fare qualcosa devo fare qualcosa
è quasi orario di cena, cangiante come tant'altro
l'orario.
può ancora cominciare un giorno
un portatile testimonierebbe accessi diversi
di notte come di giorno
con una modulazione di frequenza cosi poco alternata
alternata certo ,ma regolare se spalmata su un mese
una linea piatta , modello encefalogramma difettoso ,staccato

ops ,sono quasi le cinque.

miralanza :
l'amore io e te?

dovremmo averlo già fatto!
- e questi sono quei bei verbi con due tempi,da usare a discrezione prima che con discrezione.


potenza delle parole ,e dei desideri.

venerdì 22 febbraio 2008

nessuna domanda, solo risposte

è che vorrei ricominciare, o cominciare un nuovo corso
magari in compagnia, se riesco
se posso e semmai e ovunque
e partirei con una canzone
con un pensiero testimone di.
un modo per stare qua
vicino
starsi vicino
si dirà?
devo cercare le parole
e riuscire a dire dell'aria che sposta le montagne
o spostare le montagne con l'aria addosso
o dell'assurdo che s'insinua ospite cercato
o di dirsi
le cose
o dirsi ,semplicemente
si dirà ?
devo capire i dubbi o se le cose cambiano
se i dubbi cambiano le cose e il tempo in mezzo
se le cose e il tempo in mezzo cambiano le persone
come voler sapere di cosa si morirà
è come capire è uccidere?
quetar funziona
quetar si dirà?

mercoledì 20 febbraio 2008

il tempo in mezzo

annoia dire sempre di poche cose
come di tempo
è che ora è questo che succede
secondi che si succedono uno dopo l'altro
e in mezzo lo stesso tempo
il tempo in mezzo è misurato con un metro diverso
ma sempre della stessa durata
quando aspetti un bello dura un'infinità
quando aspetti un brutto è un attimo
quando succedono entrambi
beh ecco il tempo d'aspetto
che non si riempie a forza
non si riempie e basta
si perde tempo, si spreca si misura e si conta
arte sarebbe incastrare i pezzi colorati
e non farne un arlecchino mezzo matto.

quetar

era il codice da digitare dopo un commento su un blog di tiscali
il blog era ,,,,era... (rimosso)
vediamo ....si discuteva
commento a commento sui bambini napoletani e io paladino delle ingiustizie mie e se resta tempo altrui, mi ci scagliai contro che al confronto don chisciotte era un soldatino di piombo contro le sue pale,
i bambini qua, i bambini la..come sono scostumati,bla ,bla ...bla..
e io, che già a scrivere la parola bambini su internet devi fare tredici docce
che non basterebbe lavarsi le mani ,srotolai disappunti e altro (rimosso)
ma dicevo di quetar
dopo ,anzi tra questi commenti/litigio appare questa parola da digitare
quetar
mi sembrò adatta per il prossimo blog,di contro caos come nick.

domenica 17 febbraio 2008

dell'attesa e nell'attesa




stamattina ,ore 8 e trenta, porto giù un barboncino per i suoi bisogni
fa freddo e un vento davvero inusuale e di tramontana meno, soffia tra
i pini del parco di fronte casa...

comincerà cosi il post di oggi, di stasera su quetar ...


cominciava così una mail


e quella dopo finiva cosi:


boh, mi piacciono le parole, la loro magia, il loro danzare senza
musica su un concetto, un pensiero che prende forma e colore mentre
lettere impazzite si inseguono su un singolo rigo con un'unica
direzione possibile,perchè come ,e più della matematica, credo
nell'esattezza e dell'inequivocabilità della lingua italiana.
perchè parole è musica, sempre , una bella musica, che dura pochi
secondi , che rileggi e diventano un'eco sempre più lontana,fino a
diventare lettere ,
e poi in mezzo il beltempo dell'attesa, che sia per un commento una
mail un messaggio, una voce
.

sabato 9 febbraio 2008

"Se tutti sono dei privilegiati ,allora non ci sono privilegiati.".


In realtà mancavano poche pagine, ritrovarlo in tribunale è stato come dover andare avanti,
non voler,certo, dovere
perchè dovevo riavviare la proiezione di quel processo e dell'inizio di quella che non mi aspettavo come fine.
Ma se esiste un inizio è scontata l'ultima pagine come scontata la morte, e tant'altro, anche se ci si ostina a dire " per tutta la vita".
Meursault muore si, ma come tutti , lo dice chiaramente, e non fa differenza se prima o dopo di tanti altri, la percezione cosi nobile della vita intesa come esistenza , cosi come un buon resto si ostina a sopravvivere coi sacrifici e con i tumulti dell'emozioni cosi effimere da confondere un unico disegno .
Mi hanno detto che l'avrei odiato, io sapevo che non sarebbe stato cosi, quando ha ucciso , io sentivo quel caldo, quel sole opprimente.lo stesso del funerale della madre , e sarei stato tra i pazzi non sorridendo in quell'aula quando seriamente Meursault disse che fu il caldo a fargli premere il grilletto.
Io conoscevo quella sensazione di sonno quando tutto in torno precipita odiventa soffocante,. la voglia di rimanere solo seppur tra quattro mura e coperte fetide di mille e mille umori e odori.
" quando mi succede qualcosa voglio esserci", ecco, non ho mai mancato un appuntamento dove si discuteva di me.
" non ero forse sicuro di ciò che mi interessava,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava"!
Non avrei riso,in quell'aula, perchè avrei sospettato prima di ridere . sicuro , sicuro,
leggendo questo racconto, sapevo che nella finzione Meursault era sincero,che il non volersi difendere da un giudice istruttore o da un PM non era un arrendersi o fregarsene della realtà che viveva,ma credo sia legato tutto alla fine del racconto,alla consapevolezza che non c'è il peccato se non si conosce il peccato,e non è un'anima dannata a pensarlo ma una genuina consapevolezza di un uomo che avrebbe semplicemente voluto vivere secondo nessuno schema, secondo leggi non dettate ne dalla ragione ne a pari importanza del cuore .
Una condanna dalle leggi dell'uomo-
Io lo sapevo che l' avrei sviscerato cosi, come mai avrei voluto, non volevo i perchè ,capire, finire ,perchè sa di morte tutto questo,e non c'è ragione da spiegare,questo libro è una donna ,che ho cercato di trattenere contro lo sfogliare delle pagine di oggi ,le poche pagine che erano rimaste.
Ho cercato nel libro quello che volevo vedere e si,l'ho trovato, era coscienza,cosi nascosta e anzi rinnegata quasi..

Una coscienza che per tutto il racconto è stata trascurata ,ma che fa dire a Meursault a proposito di desiderare un'altra vita ,che si, ci pensava come a tanti altri desideri di un ordine minimo, ...e: " Una vita in cui possa ricordarmi di questa.".
Io so che potrei rileggre questo libro più e più volte, so che ogni volta sarà un pezzo in più ,ogni parola ogni sillaba letta e riletta sembrerà sempre più chiara ,ma ogni volta sarà rivivere ciò che non è più ,che non sarà più,e non voglio ricordare tutto, voglio solo ricordare il buono, un bacio, un abbraccio magari, un sorriso e le carezze .

E tutto ritorna alla madre,che alla fine dei suoi giorni aveva avuto il coraggio di ricominciare al tramonto la speranza di una nuova alba,e per questo nessuno aveva il diritto di piangerne la morte perchè proprio alla fine dei suoi giorni era pronta a rivivere tutto.
Cosi lui:

«Dinanzi a questa notte carica di segni e di stelle, mi aprivo per la prima volta alla tenera indifferenza del mondo. Sentendola così simile a me, così a me fraterna anche, ho capito che ero stato felice, e che lo ero ancora. Perché tutto sia consumato, per sentirmi meno solo, arrivai ad auspicare che ci fossero molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accogliessero con grida di odio».

io, spero in un bene che per quanto grande non si fermerà davanti a nessun dubbio,un bene che ti avvolga o ti riavvolga aggiunto a tant'altro che hai intorno e che,seppur grandioso, meriteresti il doppio.




io poi conoscevo questa frase senza averla letta:
" In ogni modo,io non ero forse sicuro di ciò che mi interessava realmente,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava".

eppure fuori c'è il sole (09.02.2008 ora: 15:24)

febbraio non m'ha mai portato fortuna,
cinque anni fa faceva un freddo che era dentro prima che fuori
in un posto della campania
dove di notte, i fischi del vento tenevano una tetra compagnia
e di giorno dei compagni che meglio non dire
perchè dovrei dire di articoli del cp con il bis allegato
e io che sbuffavo dalle narici nervi e veleno
e ci lasciavo il senno e non me ne accorgevo
credo che si impazzisca quando si sfalza l'equilibrio tra pazzia e
coscienza ,labile apparentemente
ma credo un sacco di stronzate poi
come questo blog adesso
un vecchio ,di schiena verso l'ennesimo tramonto
un tramonto annunciato dopo ogni alba
un tramonto che non sarà,per me, uno bello spettacolo
un tramonto che d'estate colora di rosso sangue intorno
e che in un attimo senza tempo diventa sera,notte
un vecchio con un pentagramma disegnato sulle sopraciglie
e cicatrici sul viso che si confondono con le rughe
con le braccia pendenti che sanno di resa
e per questo non strappano più domande
e le risposte dette e ridette si perdono tra noia e assurdo
rimangono le storie degli altri, per un pò
per fare una pausa, per finire un libro lasciato a metà
un libro che magari non permetterà immaginazione
ma sicuramente bei ricordi.
uno straniero tra i miei libri...
che straniero non lo sarà più.

venerdì 8 febbraio 2008

cambiare?

è inevitabile cambiare,
cambiarsi, con coscienza certo
ma capita anche senza
e non ti meravigli perchè il buontempo fa con calma e saggezza
come se prevedesse controindicazioni in un repentino giro di giostre
tutto accettato e accertato
non si può più dire come allo specchio o di schiena
non posso più dire come allo specchio o di schiena
posso celare tra racconti da baretto di terzordine
le mie verità,i miei fallimenti o le mie vittorie
chè pure quelle nascondo ,per una modestia mica falsa
le parole sono mie, queste perlomeno
la mia cultura è una cultura di cera
e la mia fantasia rivista e da rivista
questo posto è prima per ME,per guardarmi evolvere
per deludere,certo,anche
per rileggermi ,e ricordare dettagli altrimenti perduti
o rivedermi tra i diversi giri di parole
e doppie tripli sensi di ogni frase ,post , foto,e nella musica
questo posto io lo posso spiegare e uccidere
e di dentro sarebbe ancora più bello
questo posto cambia ,come me
perchè non si cambia dimenticando
sarebbe morire a rate.