Quotidianità

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domenica 17 febbraio 2008

dell'attesa e nell'attesa




stamattina ,ore 8 e trenta, porto giù un barboncino per i suoi bisogni
fa freddo e un vento davvero inusuale e di tramontana meno, soffia tra
i pini del parco di fronte casa...

comincerà cosi il post di oggi, di stasera su quetar ...


cominciava così una mail


e quella dopo finiva cosi:


boh, mi piacciono le parole, la loro magia, il loro danzare senza
musica su un concetto, un pensiero che prende forma e colore mentre
lettere impazzite si inseguono su un singolo rigo con un'unica
direzione possibile,perchè come ,e più della matematica, credo
nell'esattezza e dell'inequivocabilità della lingua italiana.
perchè parole è musica, sempre , una bella musica, che dura pochi
secondi , che rileggi e diventano un'eco sempre più lontana,fino a
diventare lettere ,
e poi in mezzo il beltempo dell'attesa, che sia per un commento una
mail un messaggio, una voce
.

4 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

ti lascio le mie, di parole:
tutto bene?
un bacio, irene

18 febbraio 2008 alle ore 17:34  
Anonymous Anonimo ha detto...

A me piace vederle ballare le parole, mentre cambiano ritmo e passi a seconda della situazione, ma sempre in movimento, sempre in divenire scatenato o lento. Oppure come colori vivaci a riempire un muro bianco o anche tutto nero. Basta che ci siano :-) Gas

18 febbraio 2008 alle ore 18:11  
Anonymous Anonimo ha detto...

Non ti preoccupare :-) mi blog es tu casa, come si dice, puoi entrarci anche solo per farti un caffè:-)I post sono lì e non scappano e uno li legge quando può. Che poi mica è obbligatorio:-)Buona notte e non sparire! Gas

18 febbraio 2008 alle ore 22:22  
Anonymous Anonimo ha detto...

"nell'esattezza e dell'inequivocabilità della lingua italiana."
credo che la lingua italiana, non meno della matematica si fondi su una convenzione... e in quanto a esattezza e a inequivocabilità, beh direi che se fosse così non sopravviverebbero 3/4 dei miei rapporti sociali... se la gente capisse esattamente e inequivocabilmente quello che intendiamo dire... saremmo rovinati... la letteratura non è che un tentativo ogni volta fallito di vincere inesattezza ed equivocità della lingua.
(molto sorpresa... di leggere ciò che avevo già letto)cvetaeva

19 febbraio 2008 alle ore 01:08  

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