Quotidianità

un blog dedicato

venerdì 22 febbraio 2008

nessuna domanda, solo risposte

è che vorrei ricominciare, o cominciare un nuovo corso
magari in compagnia, se riesco
se posso e semmai e ovunque
e partirei con una canzone
con un pensiero testimone di.
un modo per stare qua
vicino
starsi vicino
si dirà?
devo cercare le parole
e riuscire a dire dell'aria che sposta le montagne
o spostare le montagne con l'aria addosso
o dell'assurdo che s'insinua ospite cercato
o di dirsi
le cose
o dirsi ,semplicemente
si dirà ?
devo capire i dubbi o se le cose cambiano
se i dubbi cambiano le cose e il tempo in mezzo
se le cose e il tempo in mezzo cambiano le persone
come voler sapere di cosa si morirà
è come capire è uccidere?
quetar funziona
quetar si dirà?

3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Si può chiedere, ascoltare, raccontare. Le risposte autentiche sono quelle che scopri da te. Un saluto @MA

24 febbraio 2008 alle ore 15:27  
Anonymous Anonimo ha detto...

è difficile trovarsi dentro lo stesso dolore, sotto la stessa gioia?
è difficile formulare domande senza interessarsi delle risposte (?)
è difficile cercare insieme la stessa risposta (?)

camminarsi a fianco, in direzioni opposte è un modo per guardarsi negli occhi, avvicinarsi, incrociarsi e lasciarsi indietro.
guardami negli occhi ancora, e rallenta il passo, ché averti vicino è saperti già alle spalle.

vorrei sentire almeno il vuoto: la possibilità di un pieno. invece è niente: la certezza del nulla.
ah, sorpresa (?)
sono ancora le stesse le parole che soffri: chi è a non cambiare?
tu (?) o loro (?)
già: tu con loro (!)

sbava lumaca!

by cvetaeva

24 febbraio 2008 alle ore 19:44  
Anonymous Anonimo ha detto...

non cercavo compagnia
credo sia l'ultima cosa che cercherei mai (roba di dna da orso?)
non vorrei - volevo neanche essere compagnia boh non so.
vorrei e volevo e non vorrei e non volevo un mucchio di cose e non si incastrano bene con quelle di quetar, mi chiedo se si incastrano con quelle dell'uomo quetar a parte.
tu sei tante cose, come tutti spesso, me compresa. ti ricordi gli equilibri quelli strani che si reggono sui pezzi di vetro già. non tengo alle apnee e non o chiederei mai a nessuno e sì che ci perdo molto. è che poi ci sono le cose, quelle senza punti di vista e pensieri, le cose nude crude che non cambi coi voglio vorrei volevo, potrei fare i capricci di nuovo o anche tu dirmi cose e qui mi sembra tutta una resa dei conti e sbuffi e mi schiaccia tutto sai come qualche settimana fa, e come si sopravvive? non sono una toppa te neanche e c'ho una lavatrice pronta da stendere di là cazzo. ops. quando facciamo l'amore io e te?
/miralanza

25 febbraio 2008 alle ore 08:43  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page