Quotidianità

un blog dedicato

venerdì 29 febbraio 2008

D'amore

cosi , il meteo sul mio desktop suggerisce 16 gradi e sole



e si ricomincia magari

m'ero scordato di quanto era bello qua
oggi le ginocchia affondavano quasi senza fatica
eppure un acido si sentiva scorrere lento lento
m'ero scordato del passeggio di tante persone lungo un lungo lungomare
e di sorrisi estranei, per la verità ,non sempre femminili



Ma sapere dove andare
è come sapere cosa dire
come sapere dove mettere le mani
e io non so nemmeno se ho capito
quando t'ho perduta
qui fioriscono le rose
ma dentro casa è inverno e fuori no.


e casa magari è un blog
pensavo , tra le cuffie di un lettore mp3
pensavo alle solite parole
a chi mi vorrebbe muto,
a chi mi vorrebbe migliore
a chi magari non mi crede
a chi magari fa pure bene
e a chi mi vorrebbe semplicemente diverso

oggi ho concluso che:

per favore, andate a fare in culo?
e con quel "per favore" cosi sentito
mi si potrà accusare di essere stato scortese ?

giovedì 28 febbraio 2008

setteparole?

Avete sempre dei blog così strani...
io che mi muovo a stento nel mio, e neppure troppo bene, penso sempre che il mio commento non arriverà e forse non lo leggerai. Ci provo sempre però e te ne lascio uno in tre punti:
1) non tutti capiscono tutti e la comunicazione intima-pubblica a volte diventa difficile. Quindi, perdoniamoci a vicenda
2) Ho occhi normali e pensieri strani, a volte belli a volte brutti, ma mi piace leggere e interpretare i pensieri altrui, senza giudicare e senza lasciarmi condizionare.
3) Perché sei così ondivago con i blog? Sempre sospeso tra questo desiderio di esserci e andare via, fra la curiosità e l'indifferenza, tra la voglia di aprirti e quella di non lasciarti scoprire.Secondo me (e non ritenerlo un consiglio, non mi permetto) dovresti seguire il momento, senza forzarlo.
Oggi, domani, il blog...forse sono soltanto parole, dopotutto.
UN saluto. Setteparole



Come vedi , i commenti non si perdono mai del tutto, anche se magari letti e ricommentati con piccole differite spazio temporali:

Ondivago, mi piace, ma come illogico, che sembra, prima di essere
perchè , ci sono i perchè di tutto ,e nella logica ,seppur stralunata, esiste un percorso continuo e obbligato.

I blog, già, ci sono lucchettati, moderati, segreti ,pubblici e ovviamente i miei.
Che come quelli di ognuno assolutamente personali, anche se qualcuno se l'è definito "niente di personale", mentendosi consciamente e per un minimo percettibile.

difficile mi piacciano a fondo, esiste sempre un neo, che se non abbellisce storpia
e spesso è finto per piacere,provocando la seconda ipotesi.

Sta, nella bellezza ,un punto di diversità meno audace e magari riproposta e ,o inflazionata e per questo dannoso o perlomeno conturbante.
Ma è leggere il bello che dovrebbe cedere il passo al bello di leggere ,e il piacere al piacere di scrivere .

Non sono regole dettate , ne seguite, ma magari alchimie naturali di un essere, ed essere è più di starci,insomma, diventa difficile scriversi,quando ci si guarda intorno prima che dentro.

Setteparole, certe luci m'abbagliano e altre mi completano
quetar è la ricerca di queste radiazioni .

lunedì 25 febbraio 2008

ammirazione e quetar,stesso letto

Si può chiedere, ascoltare, raccontare. Le risposte autentiche sono quelle che scopri da te. Un saluto @MA

traparentesi.myblog.it

è la differita tra la domanda e la risposta a renderla efficace,prima che autentica.


è difficile trovarsi dentro lo stesso dolore, sotto la stessa gioia?
è difficile formulare domande senza interessarsi delle risposte (?)
è difficile cercare insieme la stessa risposta (?)

camminarsi a fianco, in direzioni opposte è un modo per guardarsi negli occhi, avvicinarsi, incrociarsi e lasciarsi indietro.
guardami negli occhi ancora, e rallenta il passo, ché averti vicino è saperti già alle spalle.

vorrei sentire almeno il vuoto: la possibilità di un pieno. invece è niente: la certezza del nulla.
ah, sorpresa (?)
sono ancora le stesse le parole che soffri: chi è a non cambiare?
tu (?) o loro (?)
già: tu con loro (!)

sbava lumaca!


By cvetaeva


fossati(ancora) : difficile non è volare contro vento ma salire su nel cielo e non trovarci niente.
e poi ho letto ancora di camminarsi vicino :
"un fiume in secca e uno in piena
scorrono pur sempre nello stesso letto"

infine si, le parole e me, cambierei per chiunque,per qualsiasi cosa, m'hanno detto "ottantenne" , e poi che porto bene i miei anni, sapessi almeno dove.
io cambierei si,voce dal basso della mia alta autostima ,ma le parole cambiano senza mutare , stargli dietro è ,come dire,,, arduo?
difficoltoso attratti,specie nei giorni di ottantenne.


non cercavo compagnia
credo sia l'ultima cosa che cercherei mai (roba di dna da orso?)
non vorrei - volevo neanche essere compagnia boh non so.
vorrei e volevo e non vorrei e non volevo un mucchio di cose e non si incastrano bene con quelle di quetar, mi chiedo se si incastrano con quelle dell'uomo quetar a parte.
tu sei tante cose, come tutti spesso, me compresa. ti ricordi gli equilibri quelli strani che si reggono sui pezzi di vetro già. non tengo alle apnee e non o chiederei mai a nessuno e sì che ci perdo molto. è che poi ci sono le cose, quelle senza punti di vista e pensieri, le cose nude crude che non cambi coi voglio vorrei volevo, potrei fare i capricci di nuovo o anche tu dirmi cose e qui mi sembra tutta una resa dei conti e sbuffi e mi schiaccia tutto sai come qualche settimana fa, e come si sopravvive? non sono una toppa te neanche e c'ho una lavatrice pronta da stendere di là cazzo. ops. quando facciamo l'amore io e te?
/miralanza



non cercavo compagnia
certe mattine sveglia alle sei
colazione al bar, prime battute sul tempo e sul sapore del caffè
poi a casa, zainetti, e caffè veloce veloce
un passaggio dai nonni e comprare finocchi
un altro caffè in banca , sempre di corsa
e poi a scuola, o davanti , a parlare coi papà
bla bla bla...
ho ho paolo
un meccanico economicissimo cosi risolvo un rumore sulla y
15 euro( lo dicevo io)
dopo pranzo sverrei sul divano ma il cane rompe
il caffè delle diciassette, perchè il the non piace tanto qua sotto
un'occhiata , l'ennesima ,alla posta , risposte veloci cortesi
e invece il tempo per scrivere magari lo trovo
lo ritaglio, lo rubo
che ,come un nemico codardo ,avanza sempre meno
ma è quasi buio, d'estate un giro in bici,ma l'inverno congela tutto
devo fare qualcosa devo fare qualcosa
è quasi orario di cena, cangiante come tant'altro
l'orario.
può ancora cominciare un giorno
un portatile testimonierebbe accessi diversi
di notte come di giorno
con una modulazione di frequenza cosi poco alternata
alternata certo ,ma regolare se spalmata su un mese
una linea piatta , modello encefalogramma difettoso ,staccato

ops ,sono quasi le cinque.

miralanza :
l'amore io e te?

dovremmo averlo già fatto!
- e questi sono quei bei verbi con due tempi,da usare a discrezione prima che con discrezione.


potenza delle parole ,e dei desideri.

venerdì 22 febbraio 2008

nessuna domanda, solo risposte

è che vorrei ricominciare, o cominciare un nuovo corso
magari in compagnia, se riesco
se posso e semmai e ovunque
e partirei con una canzone
con un pensiero testimone di.
un modo per stare qua
vicino
starsi vicino
si dirà?
devo cercare le parole
e riuscire a dire dell'aria che sposta le montagne
o spostare le montagne con l'aria addosso
o dell'assurdo che s'insinua ospite cercato
o di dirsi
le cose
o dirsi ,semplicemente
si dirà ?
devo capire i dubbi o se le cose cambiano
se i dubbi cambiano le cose e il tempo in mezzo
se le cose e il tempo in mezzo cambiano le persone
come voler sapere di cosa si morirà
è come capire è uccidere?
quetar funziona
quetar si dirà?

mercoledì 20 febbraio 2008

il tempo in mezzo

annoia dire sempre di poche cose
come di tempo
è che ora è questo che succede
secondi che si succedono uno dopo l'altro
e in mezzo lo stesso tempo
il tempo in mezzo è misurato con un metro diverso
ma sempre della stessa durata
quando aspetti un bello dura un'infinità
quando aspetti un brutto è un attimo
quando succedono entrambi
beh ecco il tempo d'aspetto
che non si riempie a forza
non si riempie e basta
si perde tempo, si spreca si misura e si conta
arte sarebbe incastrare i pezzi colorati
e non farne un arlecchino mezzo matto.

quetar

era il codice da digitare dopo un commento su un blog di tiscali
il blog era ,,,,era... (rimosso)
vediamo ....si discuteva
commento a commento sui bambini napoletani e io paladino delle ingiustizie mie e se resta tempo altrui, mi ci scagliai contro che al confronto don chisciotte era un soldatino di piombo contro le sue pale,
i bambini qua, i bambini la..come sono scostumati,bla ,bla ...bla..
e io, che già a scrivere la parola bambini su internet devi fare tredici docce
che non basterebbe lavarsi le mani ,srotolai disappunti e altro (rimosso)
ma dicevo di quetar
dopo ,anzi tra questi commenti/litigio appare questa parola da digitare
quetar
mi sembrò adatta per il prossimo blog,di contro caos come nick.

domenica 17 febbraio 2008

dell'attesa e nell'attesa




stamattina ,ore 8 e trenta, porto giù un barboncino per i suoi bisogni
fa freddo e un vento davvero inusuale e di tramontana meno, soffia tra
i pini del parco di fronte casa...

comincerà cosi il post di oggi, di stasera su quetar ...


cominciava così una mail


e quella dopo finiva cosi:


boh, mi piacciono le parole, la loro magia, il loro danzare senza
musica su un concetto, un pensiero che prende forma e colore mentre
lettere impazzite si inseguono su un singolo rigo con un'unica
direzione possibile,perchè come ,e più della matematica, credo
nell'esattezza e dell'inequivocabilità della lingua italiana.
perchè parole è musica, sempre , una bella musica, che dura pochi
secondi , che rileggi e diventano un'eco sempre più lontana,fino a
diventare lettere ,
e poi in mezzo il beltempo dell'attesa, che sia per un commento una
mail un messaggio, una voce
.

sabato 9 febbraio 2008

"Se tutti sono dei privilegiati ,allora non ci sono privilegiati.".


In realtà mancavano poche pagine, ritrovarlo in tribunale è stato come dover andare avanti,
non voler,certo, dovere
perchè dovevo riavviare la proiezione di quel processo e dell'inizio di quella che non mi aspettavo come fine.
Ma se esiste un inizio è scontata l'ultima pagine come scontata la morte, e tant'altro, anche se ci si ostina a dire " per tutta la vita".
Meursault muore si, ma come tutti , lo dice chiaramente, e non fa differenza se prima o dopo di tanti altri, la percezione cosi nobile della vita intesa come esistenza , cosi come un buon resto si ostina a sopravvivere coi sacrifici e con i tumulti dell'emozioni cosi effimere da confondere un unico disegno .
Mi hanno detto che l'avrei odiato, io sapevo che non sarebbe stato cosi, quando ha ucciso , io sentivo quel caldo, quel sole opprimente.lo stesso del funerale della madre , e sarei stato tra i pazzi non sorridendo in quell'aula quando seriamente Meursault disse che fu il caldo a fargli premere il grilletto.
Io conoscevo quella sensazione di sonno quando tutto in torno precipita odiventa soffocante,. la voglia di rimanere solo seppur tra quattro mura e coperte fetide di mille e mille umori e odori.
" quando mi succede qualcosa voglio esserci", ecco, non ho mai mancato un appuntamento dove si discuteva di me.
" non ero forse sicuro di ciò che mi interessava,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava"!
Non avrei riso,in quell'aula, perchè avrei sospettato prima di ridere . sicuro , sicuro,
leggendo questo racconto, sapevo che nella finzione Meursault era sincero,che il non volersi difendere da un giudice istruttore o da un PM non era un arrendersi o fregarsene della realtà che viveva,ma credo sia legato tutto alla fine del racconto,alla consapevolezza che non c'è il peccato se non si conosce il peccato,e non è un'anima dannata a pensarlo ma una genuina consapevolezza di un uomo che avrebbe semplicemente voluto vivere secondo nessuno schema, secondo leggi non dettate ne dalla ragione ne a pari importanza del cuore .
Una condanna dalle leggi dell'uomo-
Io lo sapevo che l' avrei sviscerato cosi, come mai avrei voluto, non volevo i perchè ,capire, finire ,perchè sa di morte tutto questo,e non c'è ragione da spiegare,questo libro è una donna ,che ho cercato di trattenere contro lo sfogliare delle pagine di oggi ,le poche pagine che erano rimaste.
Ho cercato nel libro quello che volevo vedere e si,l'ho trovato, era coscienza,cosi nascosta e anzi rinnegata quasi..

Una coscienza che per tutto il racconto è stata trascurata ,ma che fa dire a Meursault a proposito di desiderare un'altra vita ,che si, ci pensava come a tanti altri desideri di un ordine minimo, ...e: " Una vita in cui possa ricordarmi di questa.".
Io so che potrei rileggre questo libro più e più volte, so che ogni volta sarà un pezzo in più ,ogni parola ogni sillaba letta e riletta sembrerà sempre più chiara ,ma ogni volta sarà rivivere ciò che non è più ,che non sarà più,e non voglio ricordare tutto, voglio solo ricordare il buono, un bacio, un abbraccio magari, un sorriso e le carezze .

E tutto ritorna alla madre,che alla fine dei suoi giorni aveva avuto il coraggio di ricominciare al tramonto la speranza di una nuova alba,e per questo nessuno aveva il diritto di piangerne la morte perchè proprio alla fine dei suoi giorni era pronta a rivivere tutto.
Cosi lui:

«Dinanzi a questa notte carica di segni e di stelle, mi aprivo per la prima volta alla tenera indifferenza del mondo. Sentendola così simile a me, così a me fraterna anche, ho capito che ero stato felice, e che lo ero ancora. Perché tutto sia consumato, per sentirmi meno solo, arrivai ad auspicare che ci fossero molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accogliessero con grida di odio».

io, spero in un bene che per quanto grande non si fermerà davanti a nessun dubbio,un bene che ti avvolga o ti riavvolga aggiunto a tant'altro che hai intorno e che,seppur grandioso, meriteresti il doppio.




io poi conoscevo questa frase senza averla letta:
" In ogni modo,io non ero forse sicuro di ciò che mi interessava realmente,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava".

eppure fuori c'è il sole (09.02.2008 ora: 15:24)

febbraio non m'ha mai portato fortuna,
cinque anni fa faceva un freddo che era dentro prima che fuori
in un posto della campania
dove di notte, i fischi del vento tenevano una tetra compagnia
e di giorno dei compagni che meglio non dire
perchè dovrei dire di articoli del cp con il bis allegato
e io che sbuffavo dalle narici nervi e veleno
e ci lasciavo il senno e non me ne accorgevo
credo che si impazzisca quando si sfalza l'equilibrio tra pazzia e
coscienza ,labile apparentemente
ma credo un sacco di stronzate poi
come questo blog adesso
un vecchio ,di schiena verso l'ennesimo tramonto
un tramonto annunciato dopo ogni alba
un tramonto che non sarà,per me, uno bello spettacolo
un tramonto che d'estate colora di rosso sangue intorno
e che in un attimo senza tempo diventa sera,notte
un vecchio con un pentagramma disegnato sulle sopraciglie
e cicatrici sul viso che si confondono con le rughe
con le braccia pendenti che sanno di resa
e per questo non strappano più domande
e le risposte dette e ridette si perdono tra noia e assurdo
rimangono le storie degli altri, per un pò
per fare una pausa, per finire un libro lasciato a metà
un libro che magari non permetterà immaginazione
ma sicuramente bei ricordi.
uno straniero tra i miei libri...
che straniero non lo sarà più.

venerdì 8 febbraio 2008

cambiare?

è inevitabile cambiare,
cambiarsi, con coscienza certo
ma capita anche senza
e non ti meravigli perchè il buontempo fa con calma e saggezza
come se prevedesse controindicazioni in un repentino giro di giostre
tutto accettato e accertato
non si può più dire come allo specchio o di schiena
non posso più dire come allo specchio o di schiena
posso celare tra racconti da baretto di terzordine
le mie verità,i miei fallimenti o le mie vittorie
chè pure quelle nascondo ,per una modestia mica falsa
le parole sono mie, queste perlomeno
la mia cultura è una cultura di cera
e la mia fantasia rivista e da rivista
questo posto è prima per ME,per guardarmi evolvere
per deludere,certo,anche
per rileggermi ,e ricordare dettagli altrimenti perduti
o rivedermi tra i diversi giri di parole
e doppie tripli sensi di ogni frase ,post , foto,e nella musica
questo posto io lo posso spiegare e uccidere
e di dentro sarebbe ancora più bello
questo posto cambia ,come me
perchè non si cambia dimenticando
sarebbe morire a rate.

giovedì 7 febbraio 2008

rifugi

è che vengo qua per dire
come non dice ancora il gobbo di cocciante
e vengo qua meno
altrove c'è silenzo , altrove ancora caos
da non dire niente
se dicono bravo bravo,clap clap
per un buffone di corte dei racconti di infanzia
sbiaditi da tante vite in mezzo
rispolverato per la sua attualità di pensieri girandole
che senza vento non smorzano e sferzano
quetar , calmo calmo ,oggi
per la speranza di un buongiorno che comincia lungo
che m'auguro di cuore
perchè solo una volta e una non mi sono voluto bene
e me la tengo nella teca senz'aria sperando diventi feticcio.
chè spaventapasseri lo è già
e con piena efficacia.

mercoledì 6 febbraio 2008

un post di porto


un non post ! arduo,certo volevo provare a non scrivere niente è impossibile ,ci mancherebbe questo scuro sporca comunque un bianco ,ma dentro non vorrei metterci niente ,come una sfida contro un non pensare .mica facile. e questo non post deve esserlo. essere una negazione .una vitaccia !!! come il gioco che ,quando ero ragazzo ,si inventarono per il totocalcio e cioè che vincevi se facevi 13,ma anche se facevi zero. mica facile. come pensare di aprire il foglio elettronico e non scriverci niente? cosi come sto provando a fare... mica facile .come andare al bar e sentirsi chiedere :"prendi qualcosa ?" e tu: "niente". e il barman ti versa un liquore... non dovrei "pubblicare " per averla vinta e ,come spesso ,credo di aver fallito.

martedì 5 febbraio 2008

pensieri e parole di un piccolo bluff

mi ricordo che papà mi raccontava di un certo bertoldo,
uno che pare facesse impazzire il re,
e un giorno l'ennesimo litigio,non lo sopportava più
che fa il re?
lo mette sulla torre per tutta la notte,credendo cosi di liberarsene
e lui che fa?
si mette a correre su tutto il perimetro della torre
facendo un baccano infernale e costringendo il re a stare sveglio insieme a lui.
cosa centra?
pensieri e parole
pensieri a mille, e parole idem
a cosa servono?
ad impiegare tempo morto altrimenti?
perchè i fatti sono tutt 'altro, non servono le parole come non! i pensieri
i fatti sono azione
e azione non è pensieri ne parole
azione è legge indiscutibile, non succube a giudizi ne interpretazioni
da un pò a questa parte le parole non mi servono ,non mi aiutano ,
ma i pensieri si affollano, io ho provato a metterli sulla torre ma loro girano, girano girano e fanno baccano.
ho provato a spiegare e non è servito
dunque pensieri e parole non servono
che non si dica quindi che so usare le parole
posso dire solo di riuscire ad intravedere le buone regole dell'italiano scritto ,semmai...
ma se non riesco a essere credibile neanche un pò ?
perchè io ,adesso,non credo che la gente sia sorda
purtroppo o invece credo di essere io muto,
autostima?
tendente ai bassifondi
unica buona prospettiva? l'alto.
da qua/la di buono c'è che deludi difficilmente
non dirigi, non rischi, semmai ti calpestano
ma se stai accorto ti infili tra le pieghe della suola, e sopravvivi.
prendi fiato, e poi, dici,provi, salita
uh uh uh ,sali, sali
risalita, che non è sempre lo stesso spettacolo, magari gli sono occhi cambiati,evoluti quel poco che serve per non annoiarti.
cos'è questo post?
semplicemente falsi virutosismi arruffati e intrecciati a ricordi pressochè piacevoli,
neanche degni di eventuali graditissime considerevoli considerazioni.
illogicamente sempre meno.(visibile).