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giovedì 22 novembre 2007

le notti di cani lontani

scrivo i miei appunti, e poi li rileggo dall'interno, cosi come nessuno può.vedo le pareti da dentro, gli affreschi,le chiazze, le crepe,,,vedo le bugie,la pena,la voglia, la passione,le carezze,vedo i baci dalla parte dei denti e ammiro un disastro e la meraviglia e poi ci metto la musica che interrompo quando leggo i commenti e per nient'altro,la metto per rubarci le emozioni che portano dentro mai ripetute o noiose e magari per sorridermi, non manca niente qua. solo a me sono totalmente chiaro, leale .stanotte dita tremanti e cuore matto e voglia di piangere se servisse..capita poco,e quando capita spero di aver sempre una tastiera sotto,per dirlo e allontanarlo da me,come adesso, 03 e zero tre (zero, tre ...se li saranno giocati questi, stronzi)perchè dopo dimentico ,e ricomincio da un punto diverso ,diversamente eccitante forse...,ma che sia altro pulsante. dimentico quello che passa,che sento e poi le parole ,vedeste,vomitate da uno stomaco vuoto dove dovrebbe esserci sazietà ,lettere ,una dietro l'altra e l 'inizio sempre diverso dalla fine,questo si comprende se si legge sapendolo ,ogni post è spesso due momenti inizio e fine, e spazi in mezzo non ce ne sono , cosi come non ne hanno i pensieri,sono in fila, soldatini disciplinati per un'ordine/legge, il primo delle volte non conosce
l 'ultimo,conseguenze piuttosto ,artefatte o succedute e io in mezzo a chiedere e chiedere dove e come a comprendere le cose e le frasi zingare di uno dei tanti .e poi ancora stasera lontano dai pensieri buoni,e ancora fuori e c'è freddo nelle ossa e intorno
copriti m'ha detto,le coperte a napoli erano le puttane,lo disse un albergatore prima di darci le camere , e lei non è di napoli, poi vedeste le braccia stanche sulla scrivania ,vedeste le mani ballerine e rotte,unghie corte , dita sottili,nessuna manicure e sotto una cicatrice e certe linee indefinite,corte che spero siano tutte stronzate ,poi stasera ,vedessi ,stanotte, buio e sporco di altri letti muti testimoni di accogliente maschilismo pubblicizzato per corridoi .tutto questo e tantissimo altro per l'ennesima notte che tiene su un pensiero cosi:
"spiacente,mi sfiancherò per un momento di quiete."
quetar, l'eufemismo.

11 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

è strano come colpiscano frasi più di altre. "i baci dalla parte dei denti",è un capolavoro. dolce notte

22 novembre 2007 alle ore 23:19  
Blogger Daniel ha detto...

Questo post è così denso di pensiero che ogni tre righe ho dovuto fare pausa. Per potere ragionare. Sì perché mi ha messo in moto un po' di ingranaggi celebrali.. e soprattutto emotivi. Certe espressioni che use, apparentemente assurde, sono invece perfette per punzecchiare le corde del cuore..
Le notti come quella che hai vissuto dentro di te "...notte dita tremanti e cuore matto e voglia di piangere se servisse.." ci fanno scorrere dentro vita e morte assieme. Come fossero gemelle inseparabili.. che poi lo sono.

Nemmeno io so vivere ogni giorno come fosse l'ultimo. Anche se a volte il pensiero dell'ultimo, mi tranquillizza e mi permette di vivere un po' meglio.

un saluto QuetareufeMISTICO...
Daniel

23 novembre 2007 alle ore 13:54  
Anonymous Anonimo ha detto...

Quetar... per me sarai sempre Caos... Solo musica dici? Mi piacerebbe fosse davvero così...
Ai baci dalla parte dei denti non ho mai pensato... A leggere questo mi rendo conto che nel baciare, come in tutto il resto, mi sono sempre proiettata dalla parte dell'altro... Un bacione.

23 novembre 2007 alle ore 16:19  
Anonymous Anonimo ha detto...

Se tutto rimane così non sarà un buon week end, ma un week end come tanti... Forse farà un po' male... Per il peggioperò mi tengo quello che si profila all'orizzonte... In fondo la mia è una condizione di cecità e isolamento... meno si conosce e meno si soffre... ;*

23 novembre 2007 alle ore 18:40  
Anonymous Anonimo ha detto...

Eccomi, è la prima volta che entro qui, arrivo dal link del blog di Daniel.
Scrivi bene, ma soprattutto scrivi denso di significati, di immagini, di simboli e di parole scelte per scopi precisi non sempre evidenti ad una prima lettura, ma proprio per questo lo rendono avvincente. E’ la prima volta che ti leggo e ho il cervello che frulla… mi è basta la prima immagine… continuerò a viverla dentro di me per tutta la sera… vedere gli appunti da dentro, le pareti, le crepe, carezze… sto continuando a vedere il mondo cambiando prospettiva ed immaginandomi dentro le cose e vedendo attraverso di esse… ma come ti è venuto in mente?
Che strane e belle sensazioni… è una scoperta infinita…
Grazie per l’idea… tornerò a leggere gli altri post…

23 novembre 2007 alle ore 18:58  
Anonymous Anonimo ha detto...

Sì, l'ho fatto.. Ho sorriso... Ma è amaro sorriso... Non ho attese, non ho aspettative... Non sto male e non sto bene... Sono nei sogni i giorni di felicità e illusione... Ma anhe quelli del dolore si stanno sfumando... Dunque mi va bene..
Che posta devo pagare? :)

23 novembre 2007 alle ore 18:59  
Anonymous Anonimo ha detto...

:)))))))))) te ne lascio tantissimi di sorrisi... Sorrido sempre caro il mio Caos... Ma il mio sorriso ha sempre una nota triste, o amara... Del resto: il dolce non è poi così dolce se nn è anche un po' amaro... ;)

23 novembre 2007 alle ore 19:12  
Anonymous Anonimo ha detto...

I tuoi pensieri rotolano nella mente e si aggrovigliano, si distendono a tratti e poi di nuovo affluiscono tutti in un solo punto. Non chiedono di essere capiti, ma di essere "sentiti". E così si sente la confusione e la paura e qualche brillìo di appagamento e l'ansia, soprattutto l'ansia che ritrovo spesso nei tuoi scritti. E un leggero smarrimento insieme alla voglia di essere presente, sempre, in tutti gli attimi che vivi.Pensieri che raccogli, che scrivi e che sfuggono alla tua stessa analisi, ma che premono, comunque, per sgusciare dalla tastiera e approdare in questo "non luogo" che tu hai scelto per raccontari.
In tanti passiamo per leggerti, ma io non faccio lo sforzo di capire. Leggo e "ascolto". E' sufficiente. Sette.

23 novembre 2007 alle ore 19:29  
Anonymous Anonimo ha detto...

quetar... torno da Roma... scrivo.. cerco foto, memorie, tracce... poi passo da te..
E leggo e mi emoziono e mi vengono gli occhi lucidi e non so perché..
E sei meraviglioso, quetar... non ho altro da aggiungere.
Grazie per quello che scrivi, che ogni volta è un dono nuovo.
Grazie

23 novembre 2007 alle ore 22:51  
Blogger quetar ha detto...

Certo che sono un bloggher, solo vorrei essere tra i peggiori,e sono sicuro che se cosi non fosse ,me lo diresti ,e io ti direi grazie mentre do fuoco a tutto.
un bacio

24 novembre 2007 alle ore 03:53  
Anonymous Anonimo ha detto...

Lei si alzò con un gesto finale,
poi andò via senza voltarsi indietro
mentre quel vento la riempiva
di ricordi impossibili,
di confusione e immagini.
......
Ora non so davvero dove lei sia finita,
se ha partorito un figlio o come inventa le sere,
lui abita da solo e divide la vita
tra il lavoro, versi inutili e la routine d' un bicchiere

Grazie anche per questo..

Io mi sono sempre sentita, un po', quella "lei".....

24 novembre 2007 alle ore 13:14  

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