Quotidianità

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sabato 10 novembre 2007

con in mente un " per sempre"...

una notte che le cose cambiano come il tempo
ieri sera all'uscita del cinema un tempo caldo, buono,
e stamane alla finestra raffiche di vento e pioggia fredda
e poi alzarsi per forza da un letto che non è il tuo
e neanche di una bella donna...
se avessi contato i letti e i posti in cui ho dormito ...
si cambia senza accorgersene
cambiano i punti di vista e le priorità
senza programmare nulla
mister istinto ha la guida sicura e una buona vista
io nell'indecisione aspetto fiducioso che faccia per me
e lo fa sempre,puntuale come un buon natale.

10 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
non parlare non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse,
come un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
aver tutto, ma non il domani...

Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove...

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi...


Cavolo, non potevo non trascriverla, mentre la ascolto.
Grazie per la sorpresa. Bellissima, come sempre, di classe, come sempre. E' strano dire "di classe" riferendosi al nostro Guccini (uno di noi), perso tra buon vino ed osterie e pensieri geniali... eppure questa canzone ha un'eleganza straordinaria!

Devo assolutamente riportarti un brano di un libro che amo molto. Lo cercherò più tardi...

Uno, nessuno e centomila.
Va bene. Va bene comunque, Amico mio. L'importante è esserci. L'importante è esserci stati. E' poter dire, un giorno, "io c'ero! ed ho tentato di dare il mio piccolo contributo in questo mondo un po' cieco ed un po' sordo".
Ti ho pensato molto, questa notte, scrivendo il post e cercando i video. "I cento passi" non smette di emozionarmi e di spronarmi. Ogni giorno. 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi.
Conta e cammina, quetar, anche tu.. e non arrenderti!
A dopo.
Ti stringo forte.
"non parlare... parlami di noi"

11 novembre 2007 alle ore 12:49  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ho trovato quel brano del libro...
Il libro è "Le pagine della nostra vita", primo libro pubblicato e primo "caso-editoriale" di Nicholas Sparks.

"La mia vita? Difficile definirla. Non è stata il trionfo spettacolare che avevo immaginato, ma non sono nemmeno rimasto sepolto in un buco come una talpa. Non sono nulla di speciale, su questo punto non ho dubbi, un uomo come tanti che la pensa come tanti e ha vissuto come tanti. Non mi hanno dedicato monumenti e il mio nome sarà presto dimenticato, ma ho amato qualcuno con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima, e lo considero un dono che mi ha colmato".

11 novembre 2007 alle ore 16:43  
Anonymous Anonimo ha detto...

bella questa canzone,,stupenda

11 novembre 2007 alle ore 19:20  
Anonymous Anonimo ha detto...

non anonima,sono delfino.....
bellissimo blog..ci sto venendo spesso

11 novembre 2007 alle ore 19:21  
Blogger quetar ha detto...

dovrebbe esserci un modo femminile per dire , mi girano i coglioni
o mi sono rotto le palle, o mi stai sul cazzo,però
versione woman
e senza tirare in mezzo ovaie o organi simili...
che sono cose da femministe ,,o aspiranti tali ,,
qualcosa che renda l'idea senza confondere.
eppure si sente quando le lune non sono ben allineate.
è che manca pochissimo per rendere un'idea chiara e inconfondibile,insomma turpiloqui unisex. ecco.

11 novembre 2007 alle ore 22:36  
Anonymous Anonimo ha detto...

A volte mi sfugge di passare da te. Vuoi perché non ho ancora fatto il tuo link o perchè sono distratta, ma soprattutto perché non sono più abituata a scrivere e leggere quotidianamente come un tempo. Eppure venire qui mi piace tantissimo. I tuoi post non sono mai banali, sono anima, sangue e sensazioni. Perfino i tuoi commenti di risposta sono interessanti. Per non parlare poi della bellissima musica...A volte, con la canzone che c'era prima, passavo un istante solo per ascoltarla.Anche questa è splendida.Dici che i post e i pensieri lasciati qui sono barchette di carta? Se è così qualcuno di sicuro ci gioca, le raccoglie ed impedisce che si perdano all'orizzonte.
PS. Vado a fare il link, se mi ricordo ancora come si fa. Setteparole

12 novembre 2007 alle ore 12:27  
Anonymous Anonimo ha detto...

io dormo sempre nel mio letto....sarò anormale? un bacio

12 novembre 2007 alle ore 14:51  
Anonymous Anonimo ha detto...

malinconiche parole abbinate ad u'immagine che le amplifica.

Beso

12 novembre 2007 alle ore 18:52  
Anonymous Anonimo ha detto...

ore 7:08.. Troppi sogni, questa notte. E quando era già mattino, qualcuno mi rubava la nutella per spalmarsela in faccia.
Fa male. Fa molto male. No, non il ricordo del sogno. Il male è fisico..
Mi sto ancora sforzando di cercare un turpiloquio unisex. Invano.
Il cielo è bicolore questa mattina. All'orizzonte il celeste illuminato dal sole. Su Matera, il peggior grigio..
Prepara il caffe', Amico. Sarà una giornata lunga..

13 novembre 2007 alle ore 07:13  
Blogger Daniel ha detto...

Sai che hai ragione? Si cambia senza accorgersene. E quando ci se ne accorge..è tardi.. ma tardi per cosa poi?
Bella 'sta storia dei Turpiloqui Unisex!
Daniel

14 novembre 2007 alle ore 08:55  

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