In realtà mancavano poche pagine, ritrovarlo in tribunale è stato come dover andare avanti,
non voler,certo, dovere
perchè dovevo riavviare la proiezione di quel processo e dell'inizio di quella che non mi aspettavo come fine.
Ma se esiste un inizio è scontata l'ultima pagine come scontata la morte, e tant'altro, anche se ci si ostina a dire " per tutta la vita".
Meursault muore si, ma come tutti , lo dice chiaramente, e non fa differenza se prima o dopo di tanti altri, la percezione cosi nobile della vita intesa come esistenza , cosi come un buon resto si ostina a sopravvivere coi sacrifici e con i tumulti dell'emozioni cosi effimere da confondere un unico disegno .
Mi hanno detto che l'avrei odiato, io sapevo che non sarebbe stato cosi, quando ha ucciso , io sentivo quel caldo, quel sole opprimente.lo stesso del funerale della madre , e sarei stato tra i pazzi non sorridendo in quell'aula quando seriamente Meursault disse che fu il caldo a fargli premere il grilletto.
Io conoscevo quella sensazione di sonno quando tutto in torno precipita odiventa soffocante,. la voglia di rimanere solo seppur tra quattro mura e coperte fetide di mille e mille umori e odori.
" quando mi succede qualcosa voglio esserci", ecco, non ho mai mancato un appuntamento dove si discuteva di me.
" non ero forse sicuro di ciò che mi interessava,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava"!
Non avrei riso,in quell'aula, perchè avrei sospettato prima di ridere . sicuro , sicuro,
leggendo questo racconto, sapevo che nella finzione Meursault era sincero,che il non volersi difendere da un giudice istruttore o da un PM non era un arrendersi o fregarsene della realtà che viveva,ma credo sia legato tutto alla fine del racconto,alla consapevolezza che non c'è il peccato se non si conosce il peccato,e non è un'anima dannata a pensarlo ma una genuina consapevolezza di un uomo che avrebbe semplicemente voluto vivere secondo nessuno schema, secondo leggi non dettate ne dalla ragione ne a pari importanza del cuore .
Una condanna dalle leggi dell'uomo-
Io lo sapevo che l' avrei sviscerato cosi, come mai avrei voluto, non volevo i perchè ,capire, finire ,perchè sa di morte tutto questo,e non c'è ragione da spiegare,questo libro è una donna ,che ho cercato di trattenere contro lo sfogliare delle pagine di oggi ,le poche pagine che erano rimaste.
Ho cercato nel libro quello che volevo vedere e si,l'ho trovato, era coscienza,cosi nascosta e anzi rinnegata quasi..
Una coscienza che per tutto il racconto è stata trascurata ,ma che fa dire a Meursault a proposito di desiderare un'altra vita ,che si, ci pensava come a tanti altri desideri di un ordine minimo, ...e: " Una vita in cui possa ricordarmi di questa.".
Io so che potrei rileggre questo libro più e più volte, so che ogni volta sarà un pezzo in più ,ogni parola ogni sillaba letta e riletta sembrerà sempre più chiara ,ma ogni volta sarà rivivere ciò che non è più ,che non sarà più,e non voglio ricordare tutto, voglio solo ricordare il buono, un bacio, un abbraccio magari, un sorriso e le carezze .
E tutto ritorna alla madre,che alla fine dei suoi giorni aveva avuto il coraggio di ricominciare al tramonto la speranza di una nuova alba,e per questo nessuno aveva il diritto di piangerne la morte perchè proprio alla fine dei suoi giorni era pronta a rivivere tutto.
Cosi lui:
«Dinanzi a questa notte carica di segni e di stelle, mi aprivo per la prima volta alla tenera indifferenza del mondo. Sentendola così simile a me, così a me fraterna anche, ho capito che ero stato felice, e che lo ero ancora. Perché tutto sia consumato, per sentirmi meno solo, arrivai ad auspicare che ci fossero molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accogliessero con grida di odio».
io, spero in un bene che per quanto grande non si fermerà davanti a nessun dubbio,un bene che ti avvolga o ti riavvolga aggiunto a tant'altro che hai intorno e che,seppur grandioso, meriteresti il doppio.
io poi conoscevo questa frase senza averla letta:
"
In ogni modo,io non ero forse sicuro di ciò che mi interessava realmente,ma ero perfettamente sicuro di ciò che non mi interessava".